Ironia e critica sociale sul palcoscenico del Teatro Carcano
Cari
lettori,
per
la nostra rubrica “Consigli teatrali”, oggi sono felice di
parlarvi di un celebre drammaturgo a proposito del quale non ho
ancora scritto nulla sul blog: Molière.
Ho appena assistito, infatti, alla messa in scena de “Il borghese
gentiluomo”, una delle sue opere più celebri, presso il Teatro
Carcano di Milano.
Sono
rimasta divertita ed affascinata da questa commedia, che ha il grande
pregio di far ridere e spingere a riflettere allo stesso tempo. Ecco
perché!
Il
signor Jourdain e le sue ambizioni
Al
centro della scena c’è il protagonista della commedia, il signor
Jourdain, ricco borghese, figlio di un commerciante di stoffe e padre
di famiglia.
Sembra
che nulla manchi a quest’uomo, ma egli, nel suo intimo, soffre,
perché desidera far parte della classe nobiliare, ma non vi
appartiene, e sente di non aver ricevuto un’istruzione adeguata.
Egli
decide così di spendere buona parte delle sue finanze in maestri
d’ogni sorta, dalla scherma al teatro, dalla danza alla filosofia.
Inutile dire che l’arte nella quale sono più versati questi
“insegnanti” è quella di circuire il signor Jourdain e di
portarlo a spendere il più possibile.
Il
nostro protagonista è più determinato che mai nella sua impresa di
assomigliare in tutto e per tutto ad un nobile e, quando si esercita
in inchini che sembrano balletti o si sforza di imparare la fonetica
e l’ortografia, non può non suscitare un senso di divertimento e
di amara ironia nello spettatore.
L’attore
protagonista, Emilio Solfrizzi, esperto di commedia sia al cinema che
al teatro, regala al suo personaggio un’agilità nei movimenti ed
una scioltezza nei discorsi davvero non comune. Jourdain sembra
divertirsi insieme agli spettatori, persino (anzi, soprattutto) in
presenza di quei personaggi che lo prendono in giro.
Il
mondo del borghese gentiluomo
I
personaggi di questa commedia, al di là del protagonista, sono
divisi in due grandi gruppi.
Da
un lato c’è quello che è il mondo reale del signor Jourdain: la
moglie, una donna pratica e razionale, che cerca in tutti i modi di
far recuperare la ragione al marito; la figlia Lucilla, che cerca di
comunicare i propri desideri al padre senza riuscirci; la serva di
casa, una ragazza dal piglio deciso, molto vicina alla moglie di
Jourdain per idee e modi di fare; il ricco ma ahimé borghese
spasimante della figlia, Cleonte, ed il suo scaltro servo.
Il
signor Jourdain non sembra curarsi più di tanto di tutte
queste persone e delle loro esigenze e si preoccupa unicamente di coloro che appartengono al suo “mondo ideale”: i suoi già
citati maestri, un conte che lo adula e si fa prestare sempre più
soldi, una marchesa della quale si è invaghito ma che non lo
ricambia affatto.
Le
aspirazioni di Jourdain nei confronti della classe nobiliare lo
spingono a dire di no al matrimonio di Lucilla e Cleonte, perché il
giovane, seppur intelligente, grande lavoratore e di buon cuore, non
ha titoli.
Sarà il furbo servo Coviello (un vero e proprio
Pulcinella in versione francese) ad escogitare un trucco affinché i
due giovani possano sposarsi ed il signor Jourdain possa restare così
raggirato ma felice.
Gli
elementi di critica alla società del tempo
Le
commedie di Molière pongono sempre al centro della scena delle
importanti riflessioni a proposito della società francese del XVII
secolo, e Il borghese gentiluomo non fa certo eccezione.
Innanzitutto,
quest’opera prende in giro la classe nobiliare, che, al tempo in
cui scrive Molière, è ormai allo sbando. Il conte e la marchesa,
infatti, hanno perduto tutte le loro sostanze, non hanno altro oltre
ad un titolo ormai inutile ed ovviamente si rifiutano di svolgere
qualsiasi tipo di lavoro. Sono due personaggi meschini, avidi e
piuttosto volgari, e lo spettatore non può fare a meno di chiedersi
perché due persone del genere siano così ammirate dal signor
Jourdain.
Quest’ultimo,
proprio come tanti altri personaggi del drammaturgo francese
(“Tartufo” l’ipocrita, il misantropo, l’avaro), è un
archetipo. Egli incarna, infatti, la classe sociale degli
“arricchiti”, di tutti coloro che si sono fatti da sé con il
denaro e che proprio con questo mezzo si ritengono in grado di
comprare qualsiasi cosa, anche una posizione sociale che per
definizione si può avere solo per nascita.
I
personaggi che, in questa commedia, fanno una figura migliore sono
quelli che si accontentano di ciò che hanno: la signora Jourdain,
che racconta con orgoglio le proprie origini; i due giovani
innamorati, che pensano a coronare il loro sogno; i due servi, che si
considerano parte della famiglia dei padroni ed agiscono di
conseguenza.
L’importanza
dell’istruzione
Per
quanto il signor Jourdain sia un personaggio preso in giro e
compatito da quasi tutti ed ignori quello che succede intorno a lui
per quasi tutta la durata della commedia, io credo che Molière non
lo condanni in toto.
Il
drammaturgo francese, infatti, è stato molto più severo con altri
suoi protagonisti (come, per esempio, Tartufo).
Il
signor Jourdain ha, nonostante tutto, un’innegabile caratteristica
positiva: egli ha sete di sapere, un desiderio costante di informarsi
e di migliorarsi.
Egli
non ci pensa due volte a mettersi in gioco per imparare qualsiasi
cosa, anche la più banale, e non ha problemi nell’impegnare le sue
finanze a favore della sua istruzione.
Sicuramente
il nostro protagonista ha molto da imparare dalla sua famiglia e
dalle persone che sono realmente affezionate a lui, ma è di gran
lunga superiore ai nobili decaduti che cerca goffamente di imitare, e
almeno questo gli viene riconosciuto dal narratore.
Lo
spettacolo resterà al Teatro Carcano fino a domenica 19 novembre!
Avete
ancora qualche giorno per andarlo a vedere.
Se
vi piace la commedia, o se conoscete almeno un po’ le opere di
Molière, questa pièce è davvero godibile ed interessante!
Avete
già visto qualche versione de Il borghese gentiluomo, o
qualche altro spettacolo del drammaturgo francese? Fatemi sapere!
Se
vi interessa, qui trovate il post dedicato allo spettacolo del mese
scorso, Filumena Marturano, e a questo link la presentazione di tutte le
iniziative del teatro Carcano per la stagione 2017-2018.
Grazie
per la lettura, al prossimo post :-)
Bellissimo post Silvia.
RispondiEliminaGrazie Susy! :-)
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